Scott Weiland PDF Stampa E-mail

Vien da pensare che se non si fosse chiamato Scott Weiland l’ultima volta che è entrato in un carcere non se la sarebbe cavata con soli tredici minuti di vita in cella. Nei suoi confronti non si può dire che la pena non sia stata flessibile. Arrestato il 21 novembre 2007 dalla polizia della California per guida in stato di ebbrezza, pagò 40.000 dollari di cauzione e tornò libero. Il successivo 28 aprile si tenne il processo e venne condannato a centonovantadue ore di prigione. La condanna comprendeva inoltre l’obbligo di seguire un programma di riabilitazione dall’alcolismo della durata di diciotto mesi, quattro anni di libertà condizionata, duemila dollari di multa. Entrò nel carcere di Los Angeles alle nove meno cinque della mattina del 12 maggio 2008. Uscì nello stesso giorno, alle sei e cinquantaquattro della sera. Circa centottantadue ore in meno del previsto. Tredici minuti in cella e il resto del tempo in giro per gli uffici della prigione a lasciare le impronte digitali, a firmare le carte di ingresso e di scarcerazione, a farsi visitare dal medico, a chiacchierare con guardie e detenuti, a svestirsi e a rivestirsi. A Jailhouse Rock il giornalista Matteo Bartocci ci ha raccontato la loro campagna ‘Mi riprendo il Manifesto’, per mettere in salvo una delle poche testate che è da sempre attenta ai temi del carcere e del garantismo penale.

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