Kurt Vile - Smoke Ring for My Halo Stampa

 

Kim Gordon, bassista e cantante dei Sonic Youth, ne ha più volte  cantato le lodi, dichiarando addirittura in una intervista che uno dei suoi più grandi piaceri è  ascoltare “sempre” gli Album di Kurt Vile. Molto positiva è stata anche l'accoglienza dellla  critica dopo il fortunato Childish Prodigy,  terzo album del 2009, apprezzato per lo stile, il suono fedele al folk e rigorosamente lo-fi.

Kurt Vile, solitario chitarrista e cantante di Philadelphia, con Smoke Ring for My Halo, il suo quarto album, è dovuto scendere a compromessi e fare qualche concessione  al mainstream della musica, arricchendo i suoi brani e il sound di sfumature pop, affidando la registrazione a John Agnello (Sonic Youth, Dinosaur Jr.), e facendosi supportare dai The Violators, sia  in registrazione che in Tour. Nonostante questo l'album rimane fedele allo stile di Kurt Vile; pizzicanti chitarre e una voce modulata che riporta alla mente spunti e riferimenti di tradizione, da Nick Drake a Lou Reed, dagli Stones a Tom Petty, fino ad arrivare perfino a Bob Dylan! Ciò che rende bello questo disco è la capacità di ricreare atmosfere tipicamente seventies grazie a chitarra,  voce e un sound leggero e pungente. Un disco ideale per ogni stato d'animo, che mette d’accordo conservatori e  progressisti della musica. Dieci brani, romantici, facili  da ascoltare, che si lasciano apprezzare per la loro semplicità, esaltando la linearità del suono e dello stile. "Baby's Arms", "Jesus Fever" e "Puppet To The Man" sono i brani pionieri di questo album di musica elegante e retrò, di cui anche noi, come Kim Gordon, non riusciamo a fare a meno.

 

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