Steve Earle Stampa

Il cantautore statunitense che ha cantato la politica come si canta la vita (“non credo di essere un cantautore politico più di quanto io non sia semplicemente una persona politica. Credo sia nella mia struttura”, ha detto) è stato condannato nei primi anni ’90 a causa dei suoi problemi con la droga. Dopo un paio di mesi in carcere, ha dovuto seguire un programma terapeutico esterno. Siamo al 1994. Poco dopo, il 28 febbraio del 1995, è uscito il suo quinto album in studio, Train a comin’, dopo cinque lunghi anni di silenzio. Un disco eccezionale per il quale valeva la pena di aspettare tutto questo tempo.

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