Snoop Dogg Stampa

Nel marzo del 2008 la condanna alla pena capitale per Mumia Abu Jamal, accusato di aver ucciso un poliziotto e condannato con un processo criticato dal mondo intero, è stata trasformata in ergastolo. Nell’ottobre precedente, alla Festa del Cinema di Roma, era stato presentato Tutta la mia vita in prigione, un film documentario firmato da Marc Evans a sostegno della campagna di Amnesty International contro la pena di morte. Vi si raccontava la storia di Mumia. Vi si raccontava di questo giornalista e attivista per i diritti civili che senza prove è stato buttato in un carcere per una vita intera. Un uomo che dava voce e al quale si è voluta togliere la voce. Ovviamente un uomo di colore. Il film è stato una grande impresa. E al film ha preso parte anche Snoop Dogg, che non ha incrociato il carcere solo sullo schermo cinematografico. I primi problemi con la giustizia li ha avuti quando non aveva ancora compiuto vent’anni. Arrestato per possesso di cocaina, si fa sei mesi nella prigione californiana di Wayside County. Nei tre anni successivi, entra e esce di continuo dalla galera e anche in seguito ha continuato a essere un buon frequentatore delle galere e delle camere di sicurezza di tutto il mondo.

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