Erykah Badu Stampa

Il 22 novembre 1963 verso le 11.40 l’Air Force One era atterrato all’aeroporto Love Field di Dallas. Circa un’ora dopo, i telespettatori della locale Abc-Tv assistettero a un annuncio dato da un giornalista trafelato che interrompe bruscamente un programma di moda in onda in quel momento. In pochi minuti le auto che sfilavano in corteo, tra cui quella del presidente John Fitzgerald Kennedy e di sua moglie Jaqueline, avevano raggiunto la Dealey Plaza, nel West End. Alle 12.30 il presidente Kennedy era stato colpito da due spari, di cui il secondo alla testa. Il 13 marzo del 2010 Erykah Badu parcheggia la propria macchina sulla Dealey Plaza di Dallas, inserisce una moneta nel parchimetro e comincia a camminare lungo il violone percorso oltre 47 anni prima dal corteo presidenziale. La donna indossa un impermeabile scuro, dei grandi occhiali da sole che le coprono il volto, da sotto l’impermeabile spunta il cappuccio di una felpa che lei porta sul capo. Quasi subito la donna si toglie gli occhiali e li infila nella tasca dell’impermeabile. Continua a camminare, e piano piano si sbottona l’impermeabile. Se lo sfila di dosso e lo lascia cadere dietro di sé. Poi si toglie le scarpe e continua a camminare scalza. Le persone intorno cominciano a girarsi, a guardarla. Ma lei prosegue tranquilla. Si sfila la felpa e la tira dietro di sé, accenna qualche passo di corsa, poi ti toglie la maglia e rimane in reggiseno. Sulla schiena ha un vistoso tatuaggio con la scritta “evolving”. La donna continua a camminare tra gli sguardi delle persone e si sfila l’aderente tuta nera che aveva addosso. È in biancheria intima. Arriva alla curva in cui Kennedy è stato colpito e si toglie prima la parte di sopra e poi quella di sotto. Resta completamente nuda per un istante e poi si accascia al suolo. Stava girando il videoclip del brano Window seat. Fu denunciata e condannata a sei mesi di carcere e 500 dollari di multa per disturbo della quiete pubblica.

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