È il 1983 e siamo in una villa di Morlupo, lungo la Flaminia. Nella villa ci sono Alan Sorrenti e una una giovane donna svedese. La moglie, la modella statunitense Tony Lee Carland, sorprese il marito in atteggiamenti intimi con la ragazza e si infuriò. Pare in realtà che i due non vivessero più insieme e che di fatto non fossero più una coppia, ma lei si infuriò comunque. Si racconta addirittura che afferrò una mazza da baseball e cominciò a devastare la casa. Arrivarono i carabinieri e arrestarono la donna per lesioni, danneggiamenti, violazione di domicilio. La portarono nel carcere romano femminile di Rebibbia. E lei si vendicò raccontantando che il cantante faceva uso di droghe. La casa venne perquisita e tra i mobili fatti a pezzi venne trovata un po’ di marijuana e perfino un po’ di eroina. Lui rimase in carcere per vari mesi con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Con noi è stato Carlo Bnà, che collaborava con la Jailhouse Rock quando era detenuto nel carcere romano di Rebibbia e che oggi ha pubblicato il suo primo album insieme a Huntress D.
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