Black Keys - El camino |
di Giorgio Novembrino L'avventura musicale dei Black Keys inizia nel 2001 nella città di Akron nell' Ohio. Fin da giovanissimi Dan Auerbach e Patrick Carney, unici componenti del gruppo, mescolano la passione per il blues, il rock il noise rock e l'hip-hop con l'esperienza blues-elettrica di Dan tramandatagli da suo padre. In dieci anni producono sette album; dal loro primo "The Big Come Up" del 2002, registrato nello sgangherato garage del batterista Patrick Carney, utilizzando un registratore ad 8 tracce dei primi anni '80, fino ad arrivare all'album del 2010 “Brothers” successo planetario da un milione di copie, ricco di atmosfere “groovy” anni '70, così cool da conquistare il Grammy Award come miglior album di musica alternativa. Oggi i Black Keys, trasferitisi nella deliziosa Nashville e affiancati dal produttore Danger Mouse, danno vita al loro settimo album in studio "El camino", di spirito e fascino pop, con contenuti di blues misto a rock, eseguito con chitarra grezza storpiata dall'amplificatore, sintetizzatori che potenziano il flusso di soul, batteria incalzante al massimo e una voce dalle corde vintage. Un ritorno alle origini di due eccellenti musicisti che danno vita ad un disco carico di energia, con notevoli spunti originali e uno stile musicale divertente e molto ritmato; un disco veramente completo e piacevole da ascoltare. Primo singolo da “El Camino” è "Lonely Boy" garage anni 60; poi ci sono le spensierata "Dead And Gone" e "Gold On The Ceiling" e le splendide "Little Black Submarines" e "Hell Of A Season" che rappresentano in pieno il loro stile rock fatto di atmosfere “glam”. Vale la pena di ascoltare tutto l'album che realizza un perfetto equilibrio tra la black music e lo spirito selvaggio del rock, tanto che, a loro dire, per quasto disco si sono ispirati ai Cramps e ai Clash, come se fossero una garage band. Non ci resta che ammirare la loro bravura dal vivo prossimamente in Italia ... e dal vivo funzionano ancora meglio!!! |