Home Degni di note King's Daughters & Sons - If Then Not When
King's Daughters & Sons - If Then Not When PDF Stampa E-mail

di Giorgio Novembrino

Sorpendono e incantano l'ascoltatore  grazie ad  armonie vocali ,ad arrangiamenti a metà strada tra il classico stile folk/blues e il post-rock degli anninovanta, ispirandosi sia ai songwriter americani che ad un rock puro e duro, e  creando quindi atmosfere dolcemente malinconiche ricche di accordi di pianoforte, rintocchi leggeri di batteria e linee di chitarra che poi convergono in una deriva strumentale esplosiva su testi che parlano di storie di fantasmi, omicidi e morte.

If Then Not When è un concept-album straoirdinario e affascinante che riunisce eponenti della musica post-rock degli anni novanta quali Kyle Crabtree alla batteria, Todd Cook al basso, Rachel Grimes al pianoforte e voce,  Joe Manning alla chitarra e voce, Michael Heineman chitarra e voce; tutti provenienti da gruppi come Shipping News i Rachel’s, The For Carnation e Shannon Wright. Progetto nato tre anni fa a Louisville nel Kentucky e finalmente portato a termine sotto  l' etichetta alternativa Chemikal Underground,If Then Not When è stato dichiarato dagli stessi componenti come un lavoro "In parte William Faulkner, in parte Led Zeppelin", registrato in presa diretta su un nastro di 2 pollici tra il 2008 ed il 2009 al The Funeral Home di Kevin Ratterman. Il  risultato è una sorta di jam session , una performance musicale che i cinque musicisti eseguono in maniera misurata, elegante, potente e articolata; non una singola nota è sprecata, e, anche in tracce particolarmente lunghe, i King's Daughters & Sons mantengono una struttura compositiva intensa ed espressiva, adattandosi perfettamente al clima post rock melodico e malinconico. Il Clima post rock melodico e malinconico si avverte già in "Sleeping Colony", prima traccia dell' album; il gruppo crea atmosfere uniche e surreali in "Arc of the Absentees", in "The Anniversary" "Lorelei" e in "Open Sky", meravigliosamente interpretate da Michael Heineman e Rachel Grimes. Da non perdere sono anche la spensierata ballata rock  con chitarra, basso e batteria  "Dead Letter Office", la strumentale "A Storm Kept Them Away" , la struggente melodia leggera e sommessa di "Volunteer" cantata da Michael Heineman che termina in un urlo liberatorio. "Il passato non è mai morto. In realtà, non è nemmeno passato" scriveva William Faulkner e i King's Daughters & Sons ne sono perfettamente consapevoli.

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