“Ho amato la prigione”, ha raccontato Tommy Lee, batterista della band heavy metal californiana dalle vendite stratosferiche, riferendosi ai quattro mesi trascorsi nel carcere di Los Angeles. “Pensavo che non dovevo fare interviste, non dovevo rispondere al telefono. Solo pace e silenzio totali”. Una pace e un silenzio non proprio frutto di una libera scelta. Entrato in prigione il 20 maggio 1998 per aver picchiato l’allora moglie Pamela Anderson, nella sua cella di circa cinque metri quadrati doveva necessariamente alloggiare da solo. Per questioni di sicurezza, non gli era permesso avere contatti ordinari con gli altri detenuti. Come aveva spiegato un addetto ai lavori, nessuno può picchiare una dea come Pamela senza che qualcuno cerchi di farlo fuori. “I suoi amici saranno gli scarafaggi”, aveva aggiunto. Con noi a Jailhouse Rock è stato l’avvocato Luigi Romano per raccontarci come sta andando il processo per tortura relativo a quanto accaduto nell’aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
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