OCCHIO A SCIVOLARE - dal carcere surreale di Spuntrone di Puglia |
di Rocco Lattarulo Auè! Allora, ‘sta settimana abbiamo scoperto che qui, nel carcere scperimentale e innovativo di Spuntrone di Puglia, c’è pure il centro estetico. Mo’ vi spiego: l’altro giorno all’improvviso s’è aperta la cella, sono entrate tre guardie e si sono portati a Biancaneve, il cocainomane che sta con noi. Dopo un po’ l’hanno riportato: oh, c’aveva un occhio più basso, uno zigomo più alto, il labbro gonfio tipo silicone…. Le guardie, richiudendo, c’hanno detto “Dite all’amico vostro di stare più attento, che è scivolato”. Biancaneve quello è uno tosto, e a noi non ci rispondeva; giusto biascicava tra lui e lui solo “l’murt-e-stramurt…”. N’zomma poi alla fine abbiamo capito: essì, quella dev’essere la riforma carceraria. Cioè qua la applicano alla lettera: ti portano, e poi ti riportano che t’hanno cambiato la forma, proprio. Cioè, come devo dire…, il carcere dal volto umano ogni tanto li cambia un poco, ai volti umani. Chissà cosa era successo…. Niente, secondo me è che qualche ora prima Biancaneve e una di quelle guardie avevano cominciato a parlare delle tette di Anna Falchi - noi stavamo lì – solo che dalle tette non so come erano arrivati a chi sei tu e chi sono io…; forse è stato per quella cosa che gli ha detto Biancaneve, tipo: “Oh, bello: mettiti come ti devi mettere, che qua è grazie a noi che porti la pagnotta a casa…” (che poi in fondo è vero, cioè in pratica noi siamo dei datori di lavoro veri e propri, co’ tanto di indotto: è per noi che mangiano guardie, psicologi, educatori, avvocati e giudici, cancellieri e compagnia bella, fino al barbiere). N’zomma, quello ha sentito ‘sta cosa, ha cambiato colore, e gli ha detto che a Biancaneve bisognava insegnargli il rispetto, bisognava. Sembrava finita lì… Dovevamo denunciare ‘sta cosa? See’, come l’altra volta: che uno è andato dal medico (che era scivolato pure lui, su un asciugamano bagnato, una decina di volte), gli aveva spiegato il fatto, e il medico sai che aveva refertato? Oh: che era scivolato. Forse il medico aveva paura di scivolare pure lui, non lo so. E dico io la pulizia, ma qua passano troppa cera a terra… E ricordiamoci sempre che questo carcere è sperimentale, tipo villaggio turistico, no? L’infermeria qui si chiama “area wellness” (che poi sempre ‘na cella è, solo che invece dei letti a castello, c’ha il lettino. A castello). Comunque, prima o poi si capita da quelle parti. Sai chi c’ha la tessera là? Quelli come Emmenthal, il foggiano pieno di buchi sulle braccia. Entrano che vogliono il metadone, ed escono che c’hanno le pillole di Tùttappost e di Stàttiben … (che poi nell’armadietto quello c’è: tre ripiani di Tùttappost e tre di Stàttiben. E stop). Tutti medicinali molto psico, e poco farmaci. Poi però stanno tranquilli. Prendi Cacace, per esempio, è arrivato due giorni fa: alla reception (sì, l’Ufficio Matricola), a differenza dei nuovi giunti di inizio anno, non gli hanno dato niente o quasi: niente saponetta, niente detersivo per la cella, manco lo spazzolino: tutto finito. Giusto un rotolo di carta igienica gli hanno dato. E meno male, che in alternativa pure le copie del regolamento erano finite… ‘Nzomma quello dopo poco già stava a dare i numeri. Ma dico io, che in un villaggio turistico ci vieni a ottobre? Cioè fuori stagione? Cioè quando qua hanno finito i fondi per tutto? (Che poi se loro hanno bisogno di soldi, basta dirlo a qualcuno di noi, qualcuno giusto, che volendo in cinque minuti glieli fanno arrivare…). |