È l’anno 2002. Paul Di’Anno, tanti anni prima voce degli Iron Maiden che ci ha lasciati pochi giorni fa, fa richiesta di una pensione di invalidità al Department of work and pensions, una sorta di Inps del Regno Unito. Nel frattempo si esibisce scatenato sui palchi di mezzo mondo. Molti dei video finiscono su youtube. I giudici ebbero vita facile nel trovare le prove. Sessantasette i concerti tenuti nel 2006, sessantanove quelli del 2007. I giudici non ne furono contenti. Ha truffato lo Stato, dissero, e non sarà sufficiente risarcirlo economicamente. Dovrà anche riflettere sul modo in cui si è comportato. E la prigione è il posto adatto per farlo. Di’Anno ammise la propria colpevolezza e la condanna fu così ridotta da dodici a nove mesi. Ne scontò appena un paio. Riuscì a farsi rimettere in libertà il 24 maggio del 2011. A Jailhouse Rock il nostro ex collaboratore dal carcere di Bollate ha raccontato la vicenda della sua amicizia con Paul Di’Anno.
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