Sex Pistols PDF Stampa E-mail

Nel giugno del 1977 Londra festeggiava il giubileo d’argento, i venticinque anni dall’incoronazione della regina Elisabetta. L’Inghilterra era in festa. Un mese prima i Sex Pistols avevano pubblicato il loro secondo singolo, God save the queen. Il giorno del giubileo tentarono di cantare la canzone da una barca sul Tamigi mentre passavano davanti a Westminster. “Dio salvi la regina, il regime fascista,…, Dio salvi la regina, lei non è un essere umano, non c’è futuro nel sogno dell’Inghilterra, non farti dire quel che vuoi, non farti dire quel che ti serve, non c’è nessun futuro per te”. Arrivarono le forze dell’ordine e i Sex Pistols vennero arrestati. Finì in carcere anche Malcom Mc Laren. Non si era mai avuto un attacco del genere alla regina. La copertina del singolo ritraeva la regina Elisabetta deturpata da una spilla da balia. La canzone venne censurata dalle radio. Johnny Rotten fu accoltellato a una mano da un gruppo di monarchici. Mentre a Londra nasceva il punk rock, in Italia si era in pieno movimento. Lo ha raccontato a Jailhouse Rock Guido Bellachioma, ferito alla testa all’Università di Roma il primo febbraio del ’77, in seguitogrande promoter musicale tra i primi a passare per radio la musica punk. Con noi a Jailhouse Rock anche il garante dei diritti dei detenuti della Regione Lazio Stefano Anastasia, che ha raccontato la storia di Hassan Sharaf, ragazzo di vent’anni morto nel carcere di Viterbo nel luglio del 2018.

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Puntata natalizia PDF Stampa E-mail

Una puntata nella quale ci siamo fatti gli auguri di Natale a modo nostro, con grandi canzoni della storia del rock dedicate a questa festa. Con noi a Jailhouse Rock gli auguri di Lucia Castellano, Marco Ruotolo, Carmelo Cantone, Carmelo Musumeci e naturalmente di tutti i nostri collaboratori.

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Rem PDF Stampa E-mail

Il 21 di aprile 2001, su un aereo che va da Seattle a Londra, il pilota chiama via radio l’aeroporto di Heathrow e racconta che un uomo ubriaco che viaggia in prima classe ne sta combinando di tutti i colori. Era il chitarrista dei Rem Peter Buck. Era andato su tutte le furie perché gli assistenti di volo gli avevano rifiutato l’ennesimo drink. Aveva colpito uno steward, aveva gettato del cibo addosso a una hostess, continuava a creare disturbo. E pensare che stava andando a Londra per suonare in un concerto pacifista… Con noi a Jailhouse Rock sono stati Bob Cillo e Livia Monteleone, del progetto musicale Behind Bars.

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Peg Leg Howell PDF Stampa E-mail

Siamo intorno al ventesimo anno del secolo scorso. Siamo negli Stati Uniti d'America. Siamo nella campagna della Georgia. Due uomini hanno bevuto molto. Litigano fra loro. Sono due cognati. La lite finisce a ferro e fuoco. Si spara. Uno dei due uomini viene ferito a una gamba. Era un contadino, lavorava in una fattoria. Ci volle tempo prima che l'uomo riuscì a farsi curare. Era troppo tardi. La gamba doveva essere amputata. Con una gamba di meno non si può lavorare nei campi. Peg Leg Howell, uno dei pionieri del Georgia blues, si trasferì in città. Andò ad Atlanta. E lì, per guadagnarsi da vivere, si dedicò a un'attività che non aveva bisogno di tutti e quattro gli arti. Si era in pieno proibizionismo e il contrabbando di liquore era redditizio. Fu con quello che fece i suoi soldi. E ogni tanto suonava. Aveva imparato a suonare la chitarra non troppo tempo prima. Doveva avere un talento naturale perché aveva imparato assai velocemente. Il gospel e la musica soul avevano da sempre circondato la sua esistenza. Un giorno, tuttavia, il suo contrabbando di liquore fu scoperto. Peg Leg Howell fu mandato in galera. In quelle galere che erano piene di blues. È lì che scrisse la sua New prison blues. Con noi a Jailhouse Rock è stato Militant A degli Assalti Frontali, che hanno appena pubblicato il singolo Gol gol rap (evviva il calcio popolare).

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Aerosmith PDF Stampa E-mail

Il 3 ottobre 1978 lui gli Aerosmith suonavano nello Stato dell’Indiana, al Memorial Coliseum di Fort Wayne. La polizia fece irruzione. Decine di ragazzi che stavano assistendo al concerto vennero trovati in possesso di marijuana. Altri erano ubriachi, nonostante la minore età. La polizia fece una retata. Il gruppo pagò 4.200 dollari per tirar fuori di galera 28 giovani ammiratori accorsi ad assistere al concerto e finiti in gattabuia per qualche spinello e qualche bicchiere di troppo. Steven Tyler era personalmente finito in gattabuia da ragazzo nella sua Yonkers per possesso di marijuana il 15 marzo del 1967. In questa puntata di Jailhouse Rock abbiamo riascoltato insieme la lunga intervista che un anno fa aveva rilasciato ai nostri microfoni Paolo Pietrangeli, che ci ha lasciati nelle scorse ore.

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The Who PDF Stampa E-mail

L’11 gennaio del 2003 Pete Townshend, leader degli Who, ricevette una telefonata da un amico che gli chiedeva: “hai letto il Daily Mail?”. “No”, rispose lui. L’amico gli dice che sul quotidiano Daily Mail c’era un articolo in cui si raccontava che l’Fbi, con l’aiuto di Scotland Yard, aveva avviato una inchiesta sulla pedopornografia on line. Uno dei nomi della lista dei sospetti sembrava, vista la descrizione, essere proprio lui, Pete Townshend. Che non era stato avvertito e nulla ne sapeva. La notizia fu rilanciata su un sito texano dove si diceva che oltre 6.000 inglesi erano sotto inchiesta per aver navigato in siti porno-infantili. Tra loro c’era Pete. “Entrai nel panico”, racconta. E racconta che pensò: “ora mi impiccheranno”. Chiamò l’avvocato e chiamò anche la polizia. Effettivamente una volta, quattro anni prima, aveva usato la sua carta di credito per aprire un sito di questi. Lo aveva fatto per un interesse di tipo lavorativo. A quel tempo stava infatti preparando un documentario su un orfanotrofio infantile russo. E sono anche stati ritrovati articoli scritti in tempi non sospetti che provano il fatto che Pete stesse lavorando al tema degli abusi su minori. La vicenda è finita che dopo quattro mesi dall’arresto il leader degli Who è stato totalmente scagionato. Eppure il nome di Pete Townshend viene messo all’indice. È nella lista dei sex offenders per almeno cinque anni. L’infamia dell’accusa non decade insieme all’accusa stessa. “Arrestato chitarrista dei mitici Who”, troneggiava in Italia su Repubblica e su tante altre testate. Ma la notizia del proscioglimento fu data in maniera ben meno rumorosa e ben meno altisonante.

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Colle der fomento PDF Stampa E-mail

È uscita nei giorni scorsi la prima puntata del radiofilm dal titolo Metroromantici dei Poeti der Trullo, collettivo poetico composto da sette ragazzi della periferia romana. Abbiamo ascoltato insieme una storia di carcere e disperazione. Per la colonna sonora del loro podcast, i Poeti der Trullo hanno scelto i Colle der Fomento, storico gruppo della scena hip hop romana. Un gruppo che ha fatto dell’impegno sociale e della lotta politica il proprio filo conduttore. Uno dei gruppi più rappresentativi dell’hip hop italiano. Con noi a Jailhouse Rock è stato Dj Baro. Abbiamo anche avuto modo di ascoltare il giornalista Fabio Piccolino, grande conoscitore dei Colle der fomento che sta scrivendo un libro sulla loro biografia musicale.

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Shakira PDF Stampa E-mail

La cantautrice è stata accusata di aver evaso le tasse per 14,5 milioni di euro. Lo scorso luglio 2021 il magistrato Marco Juberías, che ha portato avanti le indagini, ha chiesto che la donna venga processata. Ho prove a sufficienza, ha affermato. Shakira, moglie del calciatore del Barcellona Gerard Piqué, sostiene di aver spostato la residenza nella città del marito solo nel 2015. Fino ad allora, dice, aveva vissuto alle Bahamas. Ma i magistrati affermano che nel 2012 la donna ha trascorso in Spagna 243 giorni, nel 2013 ne ha trascorsi 212, nel 2014 addirittura 244. Secondo la legge spagnola è qui che doveva pagare le tasse. La residenza alle Bahamas era finta, sostengono. Oggi con noi a Jailhouse Rock è stato Santo Rullo, psichiatra che basa sul calcio il rapporto terapeutico con i suoi pazienti e che ha ispirato la fiction della Rai Crazy for football, andata in onda su Rai 1 nei giorni scorsi e nella quale Rullo era interpretato da Sergio Castellitto.

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Fleetwood Mac PDF Stampa E-mail

Agli inizi del 1977 Peter Green, geniale chitarrista dei primi Fleetwood Mac, venne arrestato a Londra. Da vario tempo, a causa dell’abuso di Lsd, soffriva di problemi mentali. Un giorno minacciò il suo manager Clifford Davis durante una conversazione telefonica. Gli disse che gli avrebbe sparato. Gli fece sapere di aver con sé un fucile portato dal Canada. I media romanzarono parecchio l’episodio. Lui racconterà anni dopo che quel fucile era ben poco professionale e che non aveva neanche le pallottole. Fu condotto nel carcere di Brixton. In seguito venne trasferito in quello di Wandsworth, il più grande di Londra e uno dei più affollati d’Europa, una delle tre prigioni dove fu incarcerato Oscar Wilde a causa della sua omosessualità. In prigione non si trovava poi male, racconterà. Dirà che quel periodo è stato istruttivo. Passava il tempo chiacchierando con stupratori, assassini e altri criminali. Essendo un’anima blues, spiegherà, si sentiva a proprio agio con chi aveva l’Africa nelle vene, ragazzi che sempre avevano destato il suo interesse e che adesso incontrava lì dentro. Quando gli venne diagnosticata una schizofrenia indotta dall’uso di Lsd e di altre sostanze stupefacenti, fu mandato all’ospedale psichiatrico londinese di Horton. Venti anni più tardi, nel 1997, l’ospedale verrà chiuso. A Horton si veniva curati con la contenzione, con valanghe di psicofarmaci e con l’elettroshock. Ospite di Jailhouse Rock è stato Dario Villasanta, che ha raccontato la contenzione e gli ospedali psichiatrici giudiziari, da lui vissuti in prima persona, nel libro “Nella pancia del mostro” (Lettere Animate, 2016).

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