Fino a qualche anno fa, l’istituto penale di Reggio Emilia ospitava un Ospedale Psichiatrico Giudiziario. Un tempo si sarebbe chiamato manicomio criminale. Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari sono stati aboliti da una legge che data al 2014. A mano a mano si è proceduto alla loro dismissione. Il 5 di maggio del 2016 è toccato a quello di Reggio Emilia. Pochi giorni dopo, il 21 di giugno, era la festa della musica, che celebra ogni anno in quel giorno il solstizio d’estate. Anche il carcere di Reggio Emilia quel giorno si è riempito di musica con il concerto dei Nomadi. Molte altre volte i Nomadi sono voluti entrare nelle carceri. Qualche giorno fa Beppe Carletti, fondatore della storica band, è stato ospite della redazione nel carcere di Bollate del giornale radio in onda dentro Jailhouse Rock. In questa puntata lo ascoltiamo due volte: Carletti è stato anche in collamento con noi, a raccontare ai nostri microfoni la storia e l’attualità dei Nomadi.
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Al numero 16 di Redesdale Street, a Londra, nell’estate del 1969 si trasferì Caetano Veloso. Non era solo. Con lui viveva l’amico di una vita, Gilberto Gil, nonché il loro manager e le loro mogli. Rimasero a Londra circa tre anni e poi tornarono nel loro Paese, il Brasile. Il 13 dicembre del 1968 il dittatore militare allora presidente del Brasile Artur da Costa e Silva aveva emanato il famigerato Ato Institucional Número Cinco, l’atto istituzionale numero cinque. Era un decreto presidenziale che ne seguiva altri quattro e ne precedeva altri 12 che suggellava formalmente il fascismo di quel governo. Il 28 marzo di quell’anno, otto mesi e mezzo prima, a Rio de Janeiro la polizia aveva ucciso un giovane studente durante una manifestazione. Altre morti di questo tipo purtroppo seguiranno, ma questa fu una delle prime. La dittatura militare era in piedi dal 1964, quando aveva preso il potere con un colpo di Stato. La morte di questo ragazzo determinò una protesta di massa nel Paese e mesi problematici per il regime. Questo portò, insieme ad altre cose, alla reazione dei militari e all’emanazione dell’Ato Institucional Número Cinco. Con esso si cancellavano libertà fondamentali. Si toglieva di mezzo il Parlamento, si negava l’habeas corpus per reati di origine politica, si dava al presidente il potere di togliere ogni diritto politico ai dissidenti, si mettevano fuorilegge le riunioni politiche. Il pensiero progressista era perseguitato. Non era facile per gli artisti che si contrapponevano alla dittatura militare restare nel Brasile dell’Ato Institucional Número Cinco. Dopo essere stati arrestati con una scusa e aver trascorso un paio di mesi in carcere, Gilberto Gil e Caetano Veloso se ne andarono a Londra in esilio. Con noi oggi a Jailhouse Rock è stato Gildo De Stefano, critico musicale autore del volume “Saudade Bossa Nova”, una delle opere più complete in assoluto sulla musica popolare brasiliana.
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Nel luglio del 2003, al largo di Byron Bay, lungo la Gold Coast australiana, Chris Martin stava facendo surf. Un po’ di vacanza durante il tour che aveva portato i Coldplay anche in Australia. Il paparazzo John Lester lo fotografò e lui gli prese a sassate il parabrezza della macchina. Lester andò diretto alla polizia che si recò all’albergo dove il cantante alloggiava con Gwyneth Paltrow. Ammise quanto accaduto e fu arrestato. Nell’ottobre successivo avrebbe dovuto presentarsi davanti ai magistrati. Ma l’Australia è lontana ed era chiaro fin dal principio che non sarebbe tornato. Per fortuna chi lo rappresentava in tribunale convinse la polizia a ritirare le accuse. Alcuni anni dopo, nel gennaio del 2008, tornò a litigare violentemente con un fotografo fuori dal Mount Sinai Medical Center di New York dove aveva accompagnato la moglie. Con noi a Jailhouse Rock è stato Filippo Coin, batterista dei Liveplay, tribute band dei Coldplay che ha grande successo nell’intera Europa. È tornato dopo la pausa estiva anche Carmelo Cantone, specialissimo inviato di Jailhouse Rock oggi nel suo nuovo ruolo di Vice Capo dell’Amministrazione Penitenziaria.
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Le canzoni di Nick Drake ti scendono dentro e non ti lasciano più. A Tanworth-in-Arden, il paese dove viveva e dove oggi è sepolto quel ragazzo morto giovanissimo e malinconico per aver ingerito troppi antidepressivi, ogni estate arrivano da tutto il mondo per il Nick Drake Gathering le persone che hanno voglia di suonare assieme per ricordarlo. Tutto è a misura sua, ricorda la fragilità e la passione di questo raffinato autore e chitarrista. Con noi a Jailhouse Rock è stato il papà di Roberto, morto in ospedale nei giorni scorsi dopo aver tentato il suicidio nel carcere Pagliarelli di Palermo.
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La prima puntata di questa tredicesima stagione di Jailhouse Rock è dedicata ai Clash. Il grande batterista dei Topper Headon, cacciato dal gruppo a causa della sua tossicodipendenza ma dal gruppo sempre aiutato, nel 1986 finisce in carcere con l’accusa di spaccio di eroina, si fa quindici mesi alla prigione di Standford Hill, nel Kent. Senza di lui la qualità musicale dei Clash non sarebbe stata quella che è stata.
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Anche quest'anno in vista del 26 giugno, Giornata internazionale per le vittime di tortura, Jailhouse Rock vuole dedicare una puntata a questo tema, per ricordare come purtroppo la tortura sia qualcosa che ancora riguarda anche le democrazie più avanzate, come i fatti di Santa Maria Capua Vetere dell'aprile 2020 testimoniano. A parlare di questo ai nostri microfoni è stato Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, fondatore di Antigone, per tanti anni al Consiglio d'Europa in particolare come presidente del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura.
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Il padre del soul, tra i primi a entrare nella Rock and Roll Hall of Fame, pochi anni ma intensissimi di carriera. Sam Cooke morirà giovanissimo con una pallottola in corpo in circostanze non ancora chiarite fino in fondo. La sua canzone A change is gonna come diverrà un inno del movimento per i diritti civili. Suor Emilia Jitaru ha raccontato a Jailhouse Rock la sua esperienza di calciatrice, un tempo nella serie A e nella nazionale rumena e oggi nella Nazionale Italiana Suore, e la sua partita contro la squadra di Atletico Diritti che gioca nel carcere di Rebibbia femminile.
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Nel febbraio del 2011 il suo album Before the dawn ha vinto il Grammy Awards come Best Reggae Album. Era uscito nel settembre 2010, mentre lui era ancora in carcere in attesa di processo. Banton, che durante la detenzione si è battuto contro la regola che gli avrebbe imposto di tagliarsi i dreadlocks, ha scontato una condanna a sette anni per traffico di sostanze stupefacenti. In molti pensano che sia stato incastrato.
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Il 17 di agosto del 1979 viene eseguito a Milano un mandato di cattura nei confronti di Roberto Vecchioni emesso dal giudice Salvatore cassata del Tribunale di Marsala, in Sicilia. L’accusa è quella di spaccio di sostanze stupefacenti. Vecchioni viene portato nella casa circondariale di Marsala, dove rimase quattro giorni e scrisse la canzone Lettera da Marsala. Il giudice Cassata, che nel frattempo se ne era andato al mare e cui Vecchioni dedicò la canzone Signor giudice, fu scoperto in seguito appartenere alla P2. Cassata aveva screditato e archiviato il rapporto del vicequestore di Trapani Giuseppe Peri, dove si scriveva che alcune organizzazioni dell’eversione nera compievano sequestri a scopo di autofinanziamento e queste organizzazioni erano in contatto con ambienti militari legati a Gladio e ai servizi segreti italiani, che a loro volta erano legati alla Cia. Lo scopo era sempre lo stesso: la strategia della tensione. Come piazza Fontana e come tante altre stragi italiane a venire. I comunisti non dovevano andare al governo. E allora ci si serviva di organizzazioni eversive per seminare la paura e giustificare agli occhi degli italiani un governo forte e autoritario. Gli stessi che avevano eseguito quei sequestri di persona avevano anche ucciso dei magistrati che si erano occupati di loro nonché ucciso le 115 persone del velivolo Az 112 schiantatosi contro il crinale di Montagna Longa il 5 di maggio del 1972. Con noi a Jailhouse Rock è stato Roberto Peri, figlio di Giuseppe. Fabrizio Berruti ha parlato con noi del suo libro Settanta. Il poliziotto e la strage negata (Round Robin, 2022), romanzo d’inchiasta basato sul rapporto Peri.
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