Peter Tosh PDF Stampa E-mail

In Jamaica, in un braccio della morte, Dennis Lobban ha trascorso tanti e tanti anni. Lui si è sempre proclamato innocente. Ma i giudici non avevano dubbi nel considerarlo il responsabile dell’omicidio di Peter Tosh, avvenuto l’11 settembre 1987 a Kingston. La sua condanna fu trasformata in carcere a vita nel 1995. In questa puntata Filippo Giunta, organizzatore del Rototom Sunsplash, il più grande festival reggae al mondo, ha raccontato ai microfoni di Jailhouse Rock la sua assurda storia: sei anni di processo con l’accusa di spingere le persone a usare droga durante il festival e infine, pochi giorni fa, l’assoluzione.

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El-Haqed PDF Stampa E-mail


Il rapper marocchino Mouad Belghouat – in arte el-Haqed, l’arrabbiato – ha partecipato ai moti della primavera araba. Non è un estremista. È piuttosto un democratico convinto, componente del Movimento 20 febbraio, il movimento giovanile e universitario di opposizione alla monarchia, parte attiva della primavera araba marocchina. Cantava canzoni che non sempre piacevano al regime. Durante una delle sue carcerazioni ha portato avanti uno sciopero della fame per far sapere al mondo quel che accade nelle prigioni del Marocco e per denunciare le terribili condizioni di detenzione. La notizia della sua protesta è arrivata al mondo intero grazie al fratello Abderrahim. Il cantante non poteva telefonare a nessuno, denunciava abusi da parte degli altri detenuti, soprusi da parte delle guardie. Con noi in questa puntata di Jailhouse Rock è stato Nabil Salameh dei Radiodervish, un gruppo che da sempre guarda al Mediterraneo all’incontro pacifico tra le culture che lo abitano e che ha pubblicato da pochi giorni il suo ultimo album dal titolo Café Jerusalem.

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Joe Cocker PDF Stampa E-mail

Il 14 ottobre 1972 Joe Cocker è in tour in Australia. Viene arrestato alle dieci di mattina nella sua stanza d’albergo insieme a ben sei componenti della band con l’accusa di possesso di marijuana. La sera precedente avevano regolarmente suonato. Poche ore dopo viene rilasciato dietro il pagamento di una cauzione di mille dollari. Ma è invitato ad andarsene immediatamente dall’Australia. È persona non gradita. Lui resta. Deve ancora suonare. Le ore trascorrono. Tutti – polizia, governo, giornali, staff del cantante – fanno melina aspettando le mosse dell’avversario. Il ministro dell’Immigrazione spiega alla stampa che l’ordine di espulsione verrà eseguito con la forza. Il cantante costituisce un cattivo esempio per i giovani australiani. Il tempo passa, senza che tuttavia ciò accada. Crescono le proteste dei fan contro quello che viene indicato come un ingiusto provvedimento di deportazione. L’arresto di Joe Cocker si sta dimostrando controproducente per chi voleva stigmatizzare il suo comportamento immorale. Addirittura, si avvia il dibattito pubblico sulla legalizzazione della marijuana. Con noi a Jailhouse Rock Flavio Romani, presidente Arcigay, a parlare del nostro Atletico Diritti e delle discriminazioni nel calcio.

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Patrizio PDF Stampa E-mail

Se esci dal carcere napoletano di Poggioreale e giri a destra, in pochi minuti a piedi ti ritrovi davanti a un grande parco. Nel parco c’è il cimitero di Poggioreale. Lui oggi è lì, sepolto in quel cimitero a pochi passi dal carcere. Il carcere lo ha cantato tante volte nelle sue canzoni. Aveva ventiquattro anni quando è stato trovato morto per overdose nel quartiere Barra di Napoli. A Napoli era nato, il 27 novembre del 1960. Sulla lapide della tomba di Patrizio Esposito, noto semplicemente come Patrizio, si legge questa frase: “Un grande artista è figlio di Dio. Non muore mai ... Mai più! Tu, figlio della canzone, scugnizzo della canzone. Napoli, tu cantavi, ora Napoli canta a te”. La frase è del poeta Vittorio Annona. Con noi in questa puntata di Jailhouse Rock Andrea Cassese, giovane cantautore napoletano che ha da poco pubblicato il suo disco di esordio, Oltre gli specchi, nel quale dedica la canzone L’ombra del muro al tema dei suicidi nelle carceri.

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Ramones PDF Stampa E-mail

È il 30 di ottobre del 2007. Siamo nel cuore di Manhattan, sulla Quinta Strada. Entriamo in un lussuoso appartamento al numero 965. È qui che una donna giace morta. È sdraiata sul pavimento del soggiorno a pancia in giù, in una pozza di sangue. La troveranno la figlia e un amico intorno alle dieci e trenta della sera. La donna è stata uccisa con un colpo alla testa. Era una donna nota nell’ambiente altolocato newyorkese. Tra i suoi mestieri, quello di immobiliarista delle star. Ma non solo. In passato aveva fatto anche la manager musicale. Era stata la loro manager musicale. Pochi giorni dopo il brutale omicidio, una giovane donna viene arrestata. Si chiama Natavia Lowery. È lei l’assassina. La donna che ha ucciso si chiamava Linda Stein. Natavia lavorava come assistente personale di Linda Stein. Viene condannata a oltre 27 anni di carcere. Non è questo l’unico modo in cui la band punk rock ha avuto a che fare con il carcere. Dal punk statunitense degli esordi al punk italiano degli esordi. Oggi con noi a Jailhouse Rock lo storico chitarrista dei Cccp e dei Csi, Massimo Zamboni. Con lui abbiamo parlato anche, pochi giorni dopo il 25 aprile, di Breviario partigiano, il cofanetto dei Post-Csi.

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Simon and Garfunkel PDF Stampa E-mail

Non certo una banda di efferati delinquenti. Simon arrestato per qualche schiamazzo durante una piccola lite con l’amata moglie, Garfunkel per un po’ di droga leggera in tasca. Uno dei più influenti gruppi del secolo scorso. I detenuti del carcere di Torino che collaborano con Jailhouse Rock ci propongono, come ogni settimana, il ritratto del duo folk statunitense. Con noi è stato Vittorio Ferraresi, parlamentare M5S, parte del gruppo di sessanta parlamentari che si è reso disponibile a ragionare sulla legalizzazione della cannabis.

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Silvio Rodríguez PDF Stampa E-mail

Il maestro della Nueva Trova Cubana dietro le sbarre non ci si è ritrovato in veste di detenuto, bensì ha scelto di tenerci una serie memorabile di concerti. Dal 13 gennaio 2008 al maggio dello stesso anno, ha girato ben sedici prigioni di Cuba, suonando – oltre che per un numero imprecisato di guardie – per circa 40.000 carcerati degli oltre 57.000 che componevano la popolazione penitenziaria dell’isola. Non si era mai visto niente di simile nella storia della musica. Mai qualcuno aveva dato vita a un tour carcerario di simile portata. La prima data ha coinvolto il carcere di Guantanamo.

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Peter Gabriel PDF Stampa E-mail

Il 5 settembre del 1977 il presidente della confindustria tedesca Hanns Martin Schleyer venne rapito nella città di Colonia dalla Raf, la Rote Armee Fraktion, nota originariamente come banda Baader-Meinhof. L’autista dell’uomo e tre uomini della sua scorta rimasero uccisi durante l’azione che portò al rapimento. Durante la guerra, Schleyer era stato un ufficiale delle SS. Il 13 ottobre del 1977, poco più di un mese dopo del rapimento dell’industriale tedesco, un Boeing 737 della compagnia Lufthansa venne dirottato. Novantuno persone vennero prese in ostaggio. I dirottatori chiedevano che le persone al vertice della loro organizzazione venissero liberate dal carcere. In cambio avrebbero salvato la vita degli ostaggi e di Hanns Martin Schleyer. Ma le autorità non erano disposte a trattare. Dopo quattro interminabili giorni, un commando della polizia tedesca anti-terrorismo irruppe nell’aereo. Nessun civile fu ucciso. Tutti i terroristi tranne uno persero la vita. Il giorno successivo Schleyer fu ammazzato. Alcune settimane dopo Peter Gabriel venne arrestato insieme ai musicisti con i quali viaggiava con il sospetto di essere un membro della banda Baader-Meinhof e di aver avuto un ruolo nel rapimento e nell’uccisione di Hanns Martin Schleyer. L’episodio lo ha raccontato lui stesso in un’intervista. Con noi a Jailhouse Rock un’altra vittima di un errore di giustizia, questa volta assai più grave: Giuseppe Gulotta, torturato affinché confessasse una colpa non commessa, che ha trascorso 22 anni in galera da innocente.

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Cheb Mami PDF Stampa E-mail

Il cantante pop-raï algerino Cheb Mami, l’artista che ha contribuito in maniera essenziale a diffondere questo suono in tutto il mondo, condannato nel 2009 a cinque anni di carcere per tentato procurato aborto e sequestro di persona in relazione a fatti avvenuti alcuni anni prima. Cheb Mami ha duettato con Sting nella sua Desert rose, nonché con il nostro Zucchero e con molti altri artisti ancora.

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