Il rapper Young Thug è entrato in carcere in custodia cautelare il 9 maggio del 2022. È stato recluso nella Fulton County Jail di Atlanta, la sua città natale nello Stato della Georgia, senza possibilità di uscire con la consueta cauzione. A tutt’oggi si trova ancora dietro le sbarre. L’accusa è tra le più gravi. Lui e altri ventisette - tutti legati all’etichetta discografica Young Stoner Life (YSL), da lui creata nel 2016 - sono stati incriminati per aver violato il Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act (RICO). Ciascuno è poi accusato singolarmente di altre violazioni. Ma il suo processo chiama fortemente in causa la libertà di espressione nell’arte. I testi delle sue canzoni sono infatti entrati nel processo come prove della sua colpevolezza. Ciò è stato visto come un tentativo di criminalizzare l’arte nera. Un’ampia riflessione sul tema si è aperta negli Stati Uniti d’America e non solo. Con noi a Jailhouse Rock è stato Marino Bisso, giornalista di Repubblica e fondatore della rete “No Bavaglio”.
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Lauryn Hill è stata condannata per evasione fiscale a tre mesi di carcere, cui si è aggiunto un anno di libertà vigilata all’interno del quale deve scontare tre mesi di detenzione domiciliare. Verrà rilasciata il 4 ottobre 2013 dalla prigione federale di Danbury, nel Connecticut. In una lettera aperta aveva spiegato ai suoi fan che la sua intenzione “è sempre stata quella di porre rimedio a questa situazione. Quando lavoravo con costanza, senza subire le interferenze di cui sopra, ho dichiarato e pagato le tasse. Ho smesso di farlo solo quando è stato necessario ritirarmi dalla società, per garantire la sicurezza e il benessere mio e della mia famiglia”. Ha parlato della forza soppressiva con cui il sistema dell’industria musicale vuole mantenere il controllo, ha affermato di aver lasciato la vita pubblica per disintossicare se stessa e la sua famiglia da uno stile di vita che richiedeva distorsioni e compromessi, dal clima di ostilità, manipolazione, pregiudizio razziale, ageismo e sessismo che la circondava. Con noi a Jailhouse Rock è stato Francesco Petrelli, presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane.
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Il Maine Road, lo stadio calcistico dove giocava il Manchester City, è stato demolito nel 2004. Noel Gallagher da adolescente ha passato parecchio tempo nel Maine Road. Era un hooligan. Chissà, i primi semi della mia carriera di cantautore sono stati seminati là dentro, si è chiesto in seguito. Varie volte ho tentato di far partire nello stadio i miei canti, ha spiegato. La madre non era troppo felice del suo figliolo scalmanato. Erano più i giorni in cui marinava la scuola – dove per altro lei lavorava come bidella – che quelli in cui la frequentava. Appena adolescente, rubò in un negozio e si prese sei mesi di libertà vigilata. Povera donna, la mamma! Anche il fratello minore Liam non era da meno! Tra le varie cose, usava rubare biciclette. E certo l’animo turbolento non lo ha abbandonato negli anni. Varie volte sarà arrestato da grande, per motivi legati alla droga o per aver assalito un fotografo che tentava di riprenderlo. In questa puntata di Jailhouse Rock è stato con noi Carmelo Musumeci, per parlare del suo ultimo romanzo e di molto altro.
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In prossimità dell’8 marzo, dedichiamo questa puntata di Jailhouse Rock a tutte le voci femminili che hanno usato la musica per esprimere il loro dissenso e dire no all’arroganza del potere e all’ingiustizia. È stata con noi la ricercatrice Costanza Agnella, che ci ha raccontato la storia delle detenzione femminile in Italia.
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Pioniere della scena afrobeats, cantante britannico-nigeriano dalla potentissima base di fan, i Marlians, ha visto il carcere moltissime volte sia a Londra che a Lagos. Nell’ottobre 2023 la Corte Suprema di Sabo-Yaba ha ordinato la sua incarcerazione. Insieme a lui sono finiti dietro le sbarre il suo socio e amico Sam Larry e altre due persone. Le accuse sono legate alla morte del rapper MohBad. Resterà in custodia cautelare per circa un mese e mezzo. Poche settimane prima, il 12 di settembre, MohBad era deceduto all’età di 27 anni in circostanze non chiare dopo che un’infermiera - che si scoprirà essere non autorizzata e che sarà tratta in arresto - gli aveva iniettato alcuni farmaci per curarlo da un’infezione. MohBad era stato seppellito il giorno successivo a quello della morte, come prevede l’usanza Yoruba, ma vista l’oscurità delle circostanze la polizia aveva in seguito riesumato il corpo per condurre l’autopsia. Con noi a Jailhouse Rock sono state Nadia e Agata, volontaria ed ex detenuta nel carcere di Bollate che ci hanno raccontato la loro esperienza in quello che viene identificato come un carcere modello.
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In un braccio della morte della Jaimaica, Dennis Lobban ha trascorso tanti e tanti anni. Lui si è sempre proclamato innocente. Ma i giudici non avevano dubbi nel considerarlo il responsabile dell’omicidio di Peter Tosh, avvenuto l’11 settembre 1987 a Kingston. La sua condanna fu trasformata in carcere a vita nel 1995.
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Il Festival di Sanremo come non l’avete mai visto: storie di arresti e galere tra le canzoni ascoltare sul palco del Teatro Ariston. Con noi a Jailhouse Rock, a commentare Sanremo, è stato Giso Amendola. Con l’avvocato Elia De Caro abbiamo invece parlato del procedimento penale relativo alle presunte violenze nel carcere di Reggio Emilia.
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Il 26 settembre del 1992, in un locale di Bologna dove si sta tenendo un concerto degli Assalti Frontali, Militant A invita un uomo dal pubblico a salire sul palco. “Alle undici deve ritornare dentro”, spiega, “come tutte le sere”. Poi si corregge: “tutte le sere alle nove, oggi gli hanno dato un permesso di due ore”. Quell’uomo è Sante Notarnicola, rivoluzionario, comunista, poeta, rapinatore per sostenere le spinte rivoluzionarie e i movimenti anticolonialisti nel sud del mondo. In quel momento è detenuto in regime di semilibertà. Su quel palco canteranno la canzone Omaggio a Sante. Militant A, frontman dello storico gruppo hip hop italiano, è stato con noi in questa puntata di Jailhouse Rock.
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Quando Chrissie Hynde fu ammanettata a Manhattan per le sue battaglie animaliste, in uno dei successivi concerti del tour dei Pretenders dedicò ai poliziotti di Midtown North che la arrestarono la canzone Back on the chain gang. Tra il post-punk e la new wave, i Pretenders si impongono nella Londra dei primissimi anni ‘80. Con noi a Jailhouse Rock Alessia La Villa, autrice insieme a Leandro Vanni del libro uscito il mese scorso dal titolo Metà giardino, metà galera. Le parole del carcere nella musica italiana.
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