Una puntata interamente dedicata alla Freedom Sounds, la band del carcere di Bollate che settimana dopo settimana ci propone le sue bellissime cover. In questa puntata brani inediti dei componenti del gruppo e il racconto live del concerto tenuto fuori dal carcere nelle scorse settimane.
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Il 27 agosto del 1979 l'ammiraglio britannico Lord Luis Mountbatten, ultimo Vicere' d'India, cugino della regina d'Inghilterra, salta in aria insieme alla sua barca. Sono i combattenti irlandesi dell'Ira a posizionare l'esplosivo. Lo stesso giorno in una cittadina della contea di Down due altre esplosioni uccidono 18 soldati inglesi. Quella sera sui muri di Belfast si inneggia a una rappresaglia per i morti della cosiddetta drammatica Bloody Sunday. Nel decennio '70 anche l'Italia viveva la lotta armata. E lungo tutto il decennio '70 lui fu idiotamente controllato e schedato. Le schedature partono dall'indomani della strage di piazza Fontana, nel dicembre del 1969, quando si parla di un “ligure, universitario a Milano, filo cinese, noto cantautore e contestatore”, e arrivano al 1979, quando il fascicolo dove sta il suo nome e' intitolato “Brigate Rosse, varie”. E' controllato e schedato in maniera del tutto illegale, è controllato e schedato da polizie, prefetture, questure che non avevano ascoltato le sue canzoni neanche una volta. Fabrizio De Andrè non è mai stato in un carcere dove si sconta una legittima pena. Quel 27 agosto del 1979, invece, e' stato rapito e portato assieme a Dori Ghezzi all’Hotel Supramonte.
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Per due volte incarcerato e per due volte liberato grazie alla sua musica. Un’impresa leggendaria. “Per favore, governatore Neff, sia buono e misericordioso, abbia pietà per la mia condanna, non vedo salvezza per la mia anima se non otterrò il perdono, mi metta alla prova, se avessi lei nelle mie mani come lei ha me, governatore Neff, mi alzerei al mattino e la lascerei libero”. E il governatore del Texas Pat Neff concesse la grazia al grande bluesman. Anni dopo, pare che lo stesso fece il governatore della Louisiana.
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Diego Armando Maradona era pazzo di lei e della sua musica. Diventeranno in seguito grandi amici. Quel giorno, quando lei andò a cantare nella sua città, il futuro ‘Pibe de Oro’ aveva circa diciotto anni e giocava nell’Argentinos Juniors. Ma il suo nome cominciava già a essere noto. Era il 1979. L’Argentina era in piena dittatura militare. Proprio quell’anno si tenevano i mondiali di calcio under 20 in Giappone. Maradona era sotto leva militare. Con la sua squadra di club aveva poche occasioni per giocare. Ma la nazionale era un’altra cosa. C’era sempre una licenza pronta per difendere l’onore della patria. Partì per il paese del Sol Levante e divenne campione del mondo. La grande arena dove si teneva il concerto della cantante era colma di gente. I biglietti sold out. Ma Diego non aveva alcuna intenzione di rinunciare. Tentò di forzare le recinzioni e di entrare. I poliziotti lo bloccarono. “Voi non sapete chi sono io!”, disse lui. Fu arrestato e trascorse la notte in cella.
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A partire dalla storia del pugile Hurricane, l’idea di giustizia nelle canzoni di Bob Dylan. Tante ne ascoltiamo insieme in questa puntata. Con noi a Jailhouse Rock è stato Alessandro Venticinque, autore della docu-serie “Memoria dimenticata” - un progetto di LaV comunicazione, casa di produzione della Diocesi di Alessandria, con la regia di Enzo Governale - che racconta la rivolta nel carcere Don Soria di Alessandria con il tragico epilogo a cinquant’anni di distanza.
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Dalla battaglia dei minatori contro il governo privatizzatore di Margaret Thatcher, alla fondazione – insieme a Paul Weller degli Style Council e ad altri – del Red Wedge (il cuneo rosso, il collettivo di musicisti che si darà come scopo quello di sensibilizzare i giovani ai temi politici cari alla sinistra e al Partito Laburista), alle incarcerazioni sempre per motivi politici, la musica di Billy Bragg e la sua storia in questa puntata di Jailhouse Rock. Nel 2007 Billy Bragg ha dato vita alla campagna Jail guitar doors, intitolata ai Clash, con la quale ha portato chitarre in tante prigioni inglesi e che è stata ripresa negli Usa dagli MC5.
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Fondatore del duo dei Radiodervish insieme a Nabil Salameh, nel gennaio 2024 Lobaccaro ha pubblicato da solista il concept album Navigazioni intorno al Monte Analogo. È ispirato al libro del poeta francese René Daumal dal titolo Il Monte Analogo. Romanzo d’avventure alpine non euclidee e simbolicamente autentiche,uscito postumo nel 1952. Una grande metafora di liberazione da ogni prigione. Michele Lobaccaro è stato con noi in questa puntata di Jailhouse Rock è ci ha guidati all’ascolto del suo disco.
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Insieme per festeggiare il 25 aprile e l’antifascismo. Con noi a Jailhouse Rock è stato Canio Loguercio, che nei giorni scorsi ha pubblicato una canzone realizzata con le donne detenute nel carcere femminile di Pozzuoli.
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All’alba del 16 febbraio 2021 alcuni agenti del Mossos d’Esquadra, il corpo di polizia della Catalogna, hanno fatto irruzione nel rettorato dell’università di Lleida e hanno arrestato il rapper catalano Pablo Hasél. Lui si era barricato qui insieme a una cinquantina di studenti e attivisti. Nel maggio precedente era divenuta definitiva la sua condanna a nove mesi e un giorno di reclusione. I giudici ritenevano che alcuni versi di canzoni e alcuni post sui social network da lui scritti inneggiassero al terrorismo e ingiuriassero la corona spagnola. A partire dal giorno del suo arresto, un’ondata di proteste è dilagata per le città spagnole, fuori e dentro la Catalogna. In migliaia si sono riversati nelle strade per manifestare contro l’imprigionamento del cantante. Si sono registrate decine di arresti, si è assistito a violenti scontri con i poliziotti in tenuta antisommossa, si sono visti fuochi e barricate per le strade. Ne abbiamo parlato in questa puntata di Jailhouse Rock con Inaki Rivera Beiras, professore della facoltà di diritto e fondatore dell’Osservatorio sul sistema penale e i diritti umani dell’Università di Barcellona.
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