Rap italiano PDF Stampa E-mail

Una puntata dedicata alla musica rap italiana, voci di protesta e opposizione. Come sempre è stato con noi il vice-capo delle carceri italiane Carmelo Cantone, che nei prossimi giorni lascerà l’amministrazione penitenziaria. Resterà comunque lo specialissimo inviato di Jailhouse Rock: ovunque la vità lo invierà, lì continueremo sempre a inviarlo anche noi.

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Diritti umani PDF Stampa E-mail

Il 10 dicembre di ogni anno ricorre la Giornata mondiale dei diritti umani. C’è ancora tanta strada da fare affinché non rimanga solo una celebrazione. Dei diritti violati nel mondo abbiamo parlato in questa ta puntata di Jailhouse Rock. A parlarci del suo brano appena uscito e di molto altro è stato con noi il rapper milanese Koja.

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Ray Charles PDF Stampa E-mail

Il 15 marzo 1961 al Bell Auditorium della città di Augusta era programmato un suo concerto. Questo concerto tuttavia non si tenne mai. Pare che la notizia gli arrivò da un messaggio fattogli pervenire da alcuni studenti del Paine College, che si trova a pochi isolati dall’Auditorium. Venne a sapere che il suo concerto sarebbe stato segregato: da una parte i bianchi, nella comoda platea immediatamente di fronte al palco, e da un’altra i neri, sugli spalti. Disse all’organizzatore dell’evento che ciò non aveva senso e che l’unica segregazione che poteva averne era quella inversa: il popolo nero più vicino a lui e i bianchi più lontani. L’organizzatore non voleva saperne e insisteva che il concerto fosse segregato. “Fammi causa, io non suono”, gli disse. E non suonò. Il promoter gli fece causa e Ray Charles la perse. Dovette pagare una salatissima multa e fu bandito dal suo Stato natale, la Georgia. Ci sono voluti ben diciotto anni. Il 7 marzo del 1979 lo Stato della Georgia gli ha chiesto scusa. Lo ha invitato all’Assemblea Generale, in una cerimonia a ricordo delle battaglie per i diritti civili. Ray Charles si è seduto al pianoforte e ha cantato la sua famosissima versione di Georgia on my mind, il brano che pochi giorni dopo, il 24 di aprile di quell’anno, per volere unanime dell’Assemblea, è diventato l’inno ufficiale della Georgia.

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Alan Sorrenti PDF Stampa E-mail

È il 1983 e siamo in una villa di Morlupo, lungo la Flaminia. Nella villa ci sono Alan Sorrenti e una una giovane donna svedese. La moglie, la modella statunitense Tony Lee Carland, sorprese il marito in atteggiamenti intimi con la ragazza e si infuriò. Pare in realtà che i due non vivessero più insieme e che di fatto non fossero più una coppia, ma lei si infuriò comunque. Si racconta addirittura che afferrò una mazza da baseball e cominciò a devastare la casa. Arrivarono i carabinieri e arrestarono la donna per lesioni, danneggiamenti, violazione di domicilio. La portarono nel carcere romano femminile di Rebibbia. E lei si vendicò raccontantando che il cantante faceva uso di droghe. La casa venne perquisita e tra i mobili fatti a pezzi venne trovata un po’ di marijuana e perfino un po’ di eroina. Lui rimase in carcere per vari mesi con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Con noi è stato Carlo Bnà, che collaborava con la Jailhouse Rock quando era detenuto nel carcere romano di Rebibbia e che oggi ha pubblicato il suo primo album insieme a Huntress D.

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Smashing Pumpkins PDF Stampa E-mail

Una band alternative rock tra le più importanti della fine del secolo scorso, negli anni ‘90 ci ha lasciato degli album che hanno segnato quel decennio. Gli Smashing Pumpkins si sono sciolti nel 2000 per riformarsi nel 2006, ma con molti cambi di line up. La bassista della vecchia formazione, D’arcy Wretzky, nel febbraio 2011 si è ritrovata dietro le sbarre per aver lasciato un paio di anni prima che i suoi cavalli, superata la recinzione, scorrazzassero liberamente per le strade della cittadina di South Haven, nello Stato americano del Michigan.

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XXXTentacion PDF Stampa E-mail

Ucciso nel giugno del 2018 a colpi di pistola, arrestato molte volte fin da quando aveva quattordici anni, per possesso di marijuana, per aver rubato un computer, per possesso di armi, per aver accoltellato il suo manager e varie altre cose, fino alle pesanti accuse di violenza contro la sua fidanzata di allora, in un procedimento ingarbugliato che lo ha portato dentro e fuori il carcere e che ha visto violazioni di prescrizioni, ritrattazioni, intimidazioni di testimoni, registrazioni di confessioni uscite fuori postume. Con noi a Jailhouse Rock è stato l’avvocato Donato Vertone, a parlarci del caso denunciato da Antigone del suo assistito che da mesi vive in carcere in uno stato di coma apparente ed è qualificato dai medici come ‘simulatore’.

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Chuck Berry PDF Stampa E-mail

All’inizio degli anni ‘50 del Novecento, nelle case di Cleveland, nell’Ohio, capitava spesso la sera di assistere a questa scena: i ragazzi, spinti dai genitori ad andare a letto, salutavano cortesemente con la buonanotte, si chiudevano nella loro camera e spengevano la luce. A basso volume, accendevano la radio che avevano sul comodino. Sugli 850 in Am c’era la Wjw. E lì c’era il Moondog rock and roll house party, condotto dal grande dj Alan Freed, il programma che ascoltavano nell’ombra fino a che non si addormentavano. Leo Mintz, amico di Freed e proprietario di un negozio di dischi della città, gli aveva raccontato che vendeva tantissimi dischi di rythm and blues e che moltissimi ragazzi bianchi andavano da lui a comprare quella musica tipicamente afroamericana. Alan Freed mandava tanta musica rythm and blues. Ma, per superare la separazione razziale e per promuovere quella stessa musica per un pubblico bianco, semplicemente le cambiò nome: la chiamò rock and roll. Chuck Berry è colui che più di tutti viene abbinato al rock and roll. Tra le canzoni che Alan Freed per primo passò per radio c’erano le sue. Chuck Berry ebbe vari problemi con la giustizia. Nel 1959, dopo un concerto in Texas, era andato a fare un giro oltre il confine con il Messico e aveva incontrato una ragazzina apache di quattordici anni che faceva la cameriera. Le aveva proposto di lavorare nel suo locale di Saint Louis. Lei aveva accettato, ma poco dopo era stata arrestata in un albergo per prostituzione. A seguito di questo episodio sono stati chiamati in causa Chuck Berry e il Mann act. Dopo due processi, il padre del rock and roll fu condannato a tre anni di carcere. La sua Johnny B. Goode ancora viaggia nello spazio a bordo di una sonda nella speranza che altre forme di vita possano ascoltarla.

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Nomadi PDF Stampa E-mail

Fino a qualche anno fa, l’istituto penale di Reggio Emilia ospitava un Ospedale Psichiatrico Giudiziario. Un tempo si sarebbe chiamato manicomio criminale. Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari sono stati aboliti da una legge che data al 2014. A mano a mano si è proceduto alla loro dismissione. Il 5 di maggio del 2016 è toccato a quello di Reggio Emilia. Pochi giorni dopo, il 21 di giugno, era la festa della musica, che celebra ogni anno in quel giorno il solstizio d’estate. Anche il carcere di Reggio Emilia quel giorno si è riempito di musica con il concerto dei Nomadi. Molte altre volte i Nomadi sono voluti entrare nelle carceri. Qualche giorno fa Beppe Carletti, fondatore della storica band, è stato ospite della redazione nel carcere di Bollate del giornale radio in onda dentro Jailhouse Rock. In questa puntata lo ascoltiamo due volte: Carletti è stato anche in collamento con noi, a raccontare ai nostri microfoni la storia e l’attualità dei Nomadi.

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Caetano Veloso PDF Stampa E-mail

Al numero 16 di Redesdale Street, a Londra, nell’estate del 1969 si trasferì Caetano Veloso. Non era solo. Con lui viveva l’amico di una vita, Gilberto Gil, nonché il loro manager e le loro mogli. Rimasero a Londra circa tre anni e poi tornarono nel loro Paese, il Brasile. Il 13 dicembre del 1968 il dittatore militare allora presidente del Brasile Artur da Costa e Silva aveva emanato il famigerato Ato Institucional Número Cinco, l’atto istituzionale numero cinque. Era un decreto presidenziale che ne seguiva altri quattro e ne precedeva altri 12 che suggellava formalmente il fascismo di quel governo. Il 28 marzo di quell’anno, otto mesi e mezzo prima, a Rio de Janeiro la polizia aveva ucciso un giovane studente durante una manifestazione. Altre morti di questo tipo purtroppo seguiranno, ma questa fu una delle prime. La dittatura militare era in piedi dal 1964, quando aveva preso il potere con un colpo di Stato. La morte di questo ragazzo determinò una protesta di massa nel Paese e mesi problematici per il regime. Questo portò, insieme ad altre cose, alla reazione dei militari e all’emanazione dell’Ato Institucional Número Cinco. Con esso si cancellavano libertà fondamentali. Si toglieva di mezzo il Parlamento, si negava l’habeas corpus per reati di origine politica, si dava al presidente il potere di togliere ogni diritto politico ai dissidenti, si mettevano fuorilegge le riunioni politiche. Il pensiero progressista era perseguitato. Non era facile per gli artisti che si contrapponevano alla dittatura militare restare nel Brasile dell’Ato Institucional Número Cinco. Dopo essere stati arrestati con una scusa e aver trascorso un paio di mesi in carcere, Gilberto Gil e Caetano Veloso se ne andarono a Londra in esilio. Con noi oggi a Jailhouse Rock è stato Gildo De Stefano, critico musicale autore del volume “Saudade Bossa Nova”, una delle opere più complete in assoluto sulla musica popolare brasiliana.

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Degni di note

I consigli musicali di Giorgio Novembrino

 

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