Il carcere napoletano di Poggioreale è forse il carcere più noto d’Italia. Per la sua storia, per i suoi problemi, per le sue difficoltà. Nel carcere ci sono oggi più di duemila detenuti. È il più grande d’Italia quanto a numero di abitanti. In realtà ne potrebbe ospitare circa 1.600. Se esci dal carcere e giri a destra, in pochi minuti a piedi ti ritrovi davanti a un grande parco. Nel parco c’è il cimitero di Poggioreale. Il cantante Patrizio Esposito si trova lì, sepolto in quel cimitero a pochi passi dal carcere. Il carcere lo ha cantato tante volte nelle sue canzoni. Sulla lapide leggiamo una frase del poeta Vittorio Annona: “Un grande artista è figlio di Dio. Non muore mai ... Mai più! Tu, figlio della canzone, scugnizzo della canzone. Napoli, tu cantavi, ora Napoli canta a te”. Aveva ventiquattro anni quando è stato trovato morto per overdose nel quartiere Barra di Napoli. Con lui e con altri grandi cantanti che hanno dato voce a canzoni di malavita napoletana siamo stati in questa puntata di Jailhouse Rock. Ospite della puntata Daniele Sanzone degli ‘A67, che lo scorso 24 febbraio hanno pubblicato l’album Naples calling.
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 L’11 ottobre del 1991, dopo una cena con il suo manager in un ristorante di West Hollywood, le mani di Billy Idol, e con loro i pesanti anelli che amava indossare alle dita, colpirono senza motivo il volto di una delle due donne che si erano offerte di dar loro un passaggio in macchina. Gli anelli ferirono la donna e le procurarono una commozione cerebrale. Non c’era alcuna ragione per aggredirla. Ma Billy Idol aveva bevuto un po’ troppo, così il giudice che lo condannò a due anni di probation e a una multa di 2.700 dollari gli impose anche di realizzare un annuncio per il servizio pubblico nel quale doveva raccontava le conseguenze delle droghe e dell’alcol che lui tanto bene conosceva. Con noi oggi a Jailhouse Rock è stato il giornalista e disegnatore Vauro, che nei giorni scorsi è venuto a trovare la redazione del Giornale Radio dal Carcere a Rebibbia insieme a Massimiliano Minnocci, detto Brasile, con il quale tempo fa ha avuto un duro scontro televisivo. Vauro ci ha raccontato come e perché da quello scontro è potuta nascere un’amicizia, in una bella riflessione sulle colpe sociali di troppi stereotipi.
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Eminem sospettava che sua moglie Kim, sposata varie volte e altrettante volte divorziata, lo tradisse. Il 3 giugno del 2000, piombato a casa del suo amico Gary, gli chiese di accompagnarlo nel locale dove sapeva di trovarla l’Hot Rocks Cafè. Ed effettivamente non si può dire che non avesse visto giusto… la donna stava baciando un altro uomo, John Guerra. Eminem gli puntò un fucile alla testa. Come emerse in seguito, era scarico. I due cominciarono a picchiarsi. Il fucile cadde a terra. L’amico lo afferrò. Quando arrivò la polizia sostenne di esserne il proprietario. Ma lui disse che no, che il fucile apparteneva a lui. Entrambi furono arrestati. Un terzo uomo, probabilmente un fan del cantante che voleva aiutarlo, sostenne di essere lui: prendete me, lui non è lui, io sono lui. Creò confusione. Arrestato anche lui.
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Intorno al 1202 Perugia e Assisi entrano in guerra. Il teatro della battaglia è la località di Collestrada. Perugia vince la guerra. Colui che diventerà San Francesco d’Assisi, e che aveva combattuto per la sua città, viene fatto prigioniero. Per circa un anno resta incatenato in quella che oggi è la Loggia dei Lanari a Perugia. Negli anni successivi all’uscita dal carcere, Francesco si convertì e fondò l’ordine che porta il suo nome. Facciamo un salto in avanti nel tempo di circa 500 anni. Il 5 novembre del 1715 a Nicosia, in provincia di Enna, nasce Filippo Giacomo Amoroso, poi noto come San Felice di Nicosia. Il 23 ottobre del 2005 Papa Benedetto XVI lo ha canonizzato. San Felice è stato un frate cappuccino, ordine della famiglia francescana, ispirata all’ex soldato e detenuto San Francesco d’Assisi. In occasione della canonizzazione di San Felice, Angelo Branduardi ha tenuto alcuno concerti nella cittadina di Nicosia. Uno di questi fu nella Casa Circondariale della cittadina ennese, un carcere che nel 2014 è stato chiuso. Alla vita di San Francesco d’Assisi nel 2000 Branduardi aveva dedicato l’album L’infinitamente piccolo. Con noi a Jailhouse Rock è stato Livio Ferrari, musicista e fondatore del Centro Francescano di Ascolto che opera nel carcere di Rovigo.
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L’8 di marzo del 2011 Tom Sarig, manager di LouReed, sta parlando al telefono con un uomo di nome Adrian Smith. I due non sembrano andare molto d’accordo. Smith pretendeva da Sarig dei soldi che sosteneva fossero stati pattuiti quale compenso. Si trattava di oltre 10.000 dollari. L’incarico di Smith sarebbe stato quello di trovare un nuovo assistente personale per LouReed. Era specializzato nel trovare assistenti personali per le celebrità. Un lavoro da vero professionista. Sembra che Sarig non volesse pagarlo così tanto. Smith continuava a insistere che voleva il suo denaro. E fu allora che Sariggli disse la frase che lo inchiodò: “i nostri ragazzi in Israele voleranno qui e ti ammazzeranno. Vuoi che la tua fottuta testa finisca in una borsa? Quando ti troveranno saranno già di nuovo in Israele a farsi un drink. Continua a molestarci per soldi e sei un fottuto uomo morto”. Fu così che Adrian Smith sporse denuncia alla polizia di New York, raccontando di essere stato minacciato di morte attraverso sicari israeliani. E fu così che la polizia di New York arrestò Tom Sarig, il manager di LouReed. Con Xmas in February ci salutiamo per la pausa natalizia, per non dimenticare i troppi conflitti che devastano il nostro mondo.
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Grande maestro della canzona napoletana, di cui ha ricercato il repertorio dal 1200 ai nostri giorni lasciandolo inciso in un’opera storica in 12 dischi, Napoletana. Antologia cronologica della canzone partenopea. Ingiustamente accusato, ha visto la sua carriera eclissarsi per venti anni, fino a quando Renzo Arbore non lo ha fatto uscire da questa ombra. Enzo Gragnaniello, che ha amato Roberto Murolo, che ci ha lavorato insieme e che come lui è al cuore della musica partenopea, ha tracciato un suo ricordo ai microfoni di Jailhouse Rock.
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Il 6 di settembre 2013 nella Contea del Gloucestershire alcuni attivisti vennero arrestati in piena notte mentre vagavano per le campagne suonando dei corni. Lo scopo era quello di far scappare i tassi della zona così da evitargli la morte. Il governo aveva infatti previsto lo sterminio di circa 5.000 di quelle bestiole per arginare il diffondersi della tubercolosi fra il bestiame. Il chitarrista dei Queen, Brian May, aveva lanciato una petizione per chiedere di cambiare programma. La petizione aveva raccolto moltissime firme. Brian May aveva annunciato la propria visita in quella zona del Gloucestershire il giorno precedente, spingendo così gli attivisti ad andare incontro al loro arresto, che per fortuna durò solo poche ore.
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 Musica dalle troppe zone di conflitto in giro per il mondo. Abbiamo riproposto una straordinaria testimonianza di Liliana Segre, raccolta da Danilo De Biasio presso il carcere di San Vittore da dove fu deportata ad Auschwitz nel '44. Con noi a Jailhouse Rock è stato Nabil Salameh dei Radiodervish, che hanno appena pubblicato l’album Classica.
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Vari artisti hanno registrato grandi album dentro una prigione. Ovviamente Johnny Cash, che il 13 gennaio del 1968 suonava dentro la prigione californiana di Folsom, regalandoci il grandioso disco live At Folsom prison. E poi B.B. King, con il suo Live in Cook County Jail. E prima di lui Mack Vickery, che nel 1970 pubblicò Live at the Alabama women’s prison. E ancora John Lee Hooker, con Live at Soledad prison. E Sonny James, con In prison, in person. E anche i Sex Pistols, di cui uscì Live at Chelmsford top security prison, contenente la registrazione del loro concerto del ’76 nel carcere di massima sicurezza di Chelmsford. Tutti musicisti uomini. Il carcere, si sa, è un ambiente maschile. E poi c’è lei. Una grande donna. Grande perfino nel nome.
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