Black Flag PDF Stampa E-mail

Il 19 dicembre del 1991 a Venice Beach, ridente quartiere davanti al mare a una mezz’ora di macchina da Los Angeles, il frontman dei Black Flag Henry Rollins e il suo amico Joe Cole vengono rapinati da due giovani uomini. Non avendo molti soldi addosso, vengono costretti a entrare nella casa che dividevano per prenderne altri. Parte un colpo e Joe Cole muore. Rollins riesce a scappare e chiama la polizia. Ma è proprio lui, vittima di uno stereotipo che colpisce il punk, a essere il primo accusato. Con noi a Jailhouse Rock è stato Cippa, voce dello storico gruppo punk italiano dei Punkreas.

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Whitney Houston PDF Stampa E-mail

Una delle più belle voci femminili di sempre, la sua storia finisce purtroppo in una vasca da bagno di un albergo a Beverly Hills. Legato al decesso, un miscuglio letale di droghe. Quelle stesse droghe che le avevano creato problemi con la carriera e anche con la giustizia. La vita di sua figlia finirà anch’essa meno di tre anni dopo in un’altra vasca da bagno, sempre a causa di un mix di droghe. Con noi a Jailhouse Rock il giornalista Marco Contini, esperto di elezioni americane e una volta candidato alla presidenza degli Stati Uniti d’America.

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Beth Ditto PDF Stampa E-mail

Arrestata nel marzo del 2013 per condotta disordinata, si è sposata poco dopo con la sua compagna alle Hawai in una bellissima cerimonia all’insegna del bianco. Grassa, femminista, lesbica: così si descrive fieramente la cantante dei Gossip, band fondata nel 1999 nello Stato di Washington. Con noi a Jailhouse Rock è stato Aurelio Mancuso, presidente dell’associazione Equality Italia.

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Keith Richards PDF Stampa E-mail

Il 12 febbraio del 1967 è una domenica. Verso le prime luci dell’alba, intorno alle cinque e mezza del mattino, la polizia arriva a Redlands, la tenuta nel Sussex di Keith Richards. Dentro la casa c’erano un po’ di ragazzi. Probabilmente a quell’ora dormivano. Sicuramente non avevano lesinato ogni tipo di divertimento durante quel loro festino. I poliziotti si fermano un paio d’ore o qualcosa in più, perquisiscono la casa, requisiscono alcune sostanze e se ne vanno. Mick Jagger e Keith Richards verranno portati in giudizio. Hanno violato il Dangerous Drugs Act, la normativa contro la droga. Si aprirà un processo che sarà contestatissimo in tutto il mondo.

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Bob Dylan PDF Stampa E-mail

Nel lontano 1959 Salvatore Quasimodo vinceva il premio Nobel per la letteratura. Tanti anni dopo, nel 1997, lo vinceva Dario Fo che ci ha appena lasciati, proprio nel giorno dell’anno in cui a Stoccolma si assegnavano i premi Nobel. È il 13 ottobre 2016. Sono passate poche ore da quando Bob Dylan ha avuto questo eccezionale riconoscimento. Lui, che nelle sue canzoni ha cantato tante storie di giustizia e di ingiustizia. Come quella di Hurricane, chiuso ingiustamente in galera per 19 anni. Nel dicembre del ‘75 Bob Dylan va nel carcere dove si trova Rubin Hurricane Carter e vi tiene un concerto. La sera successiva Dylan suona al Madison Square Garden a New York in un grande concerto dal titolo Night of the Hurricane. A Jailhouse Rock abbiamo ascoltato le parole del giudice Armando Spataro, grande amante di Bob Dylan che ci ha parlato della sua interpretazione della giustizia.

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Rocco Hunt PDF Stampa E-mail

Nel 2012, quando aveva diciotto anni, Rocco Hunt ha deciso di entrare dentro il carcere minorile di Airola per insegnare a fare del rap ai ragazzi che lì erano reclusi. “Sono cresciuto molto grazie a questo progetto, i ragazzi del carcere saranno per sempre nel mio cuore!”, ha raccontato. Rocco Hunt è sempre attento ai temi sociali. Nella sua canzone Le due storie mostra la sua vicinanza alle vicende di Stefano Cucchi e di Gabriele Sandri. Di questo e di molto altro Rocco Hunt ha parlato con noi, ospite in questa puntata di Jailhouse Rock.

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Oasis PDF Stampa E-mail

Il Maine Road, lo stadio calcistico dove giocava il Manchester City, è stato demolito nel 2004. Noel Gallagher da adolescente ha passato parecchio tempo nel Maine Road. Era un hooligan. Chissà, i primi semi della mia carriera di cantautore sono stati seminati là dentro, si è chiesto in seguito. Varie volte ho tentato di far partire nello stadio i miei canti, ha spiegato. La madre non era troppo felice del suo figliolo scalmanato. Erano più i giorni in cui marinava la scuola – dove per altro lei lavorava come bidella – che quelli in cui la frequentava. Appena adolescente, rubò in un negozio e si prese sei mesi di libertà vigilata. Povera donna, la mamma! Anche il fratello minore Liam non era da meno! Tra le varie cose, usava rubare biciclette. E certo l’animo turbolento non lo ha abbandonato negli anni. Varie volte sarà arrestato da grande, per motivi legati alla droga o per aver assalito un fotografo che tentava di riprenderlo. In questa puntata di Jailhouse Rock è stato con noi James Senese, a pochi giorni dall’aver vinto il Premio Tenco per il miglio album in dialetto con O’ sanghe.

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Johnny Cash PDF Stampa E-mail

Un concerto eccezionale, il 13 gennaio 1968, all’interno della durissima prigione californiana di Folsom. E poi ancora l’anno successivo in quella di San Quentin. Due concerti che hanno dato vita a due mitici album. Johnny Cash, un recidivo, arrestato varie volte per piccole sciocchezze. Johnny Cash che canta tra i detenuti. Uno di loro, senza la distanza del palco. È stata con noi a Jailhouse rock The climbers country band, gruppo italiano country dalle grandi cover di Johnny Cash.

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Mario Panzeri PDF Stampa E-mail

Il 26 giugno del 1939, all’età di 63 anni, il gerarca fascista Costanzo Ciano, ex Presidente della Camera dei Deputati e allora Presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, morì. Quello stesso anno uscì una canzone. Una canzone che non piacque al partito fascista. Una canzone che forse osava farsi beffa di loro. Una canzone che forse osava deridere la morte di quel valoroso Presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni venuto a mancare poco prima e nel cui lutto ancora il partito austeramente viveva. Una canzone truce. Una canzone minacciosa. Una canzone cattiva. Una canzone di cui aver paura. Si chiamava Maramao perché sei morto? Il brano fu sottoposto a censura e il suo autore, Mario Panzeri, fu convocato dall’apposito ufficio del regime. La stessa cosa si ripeté con la canzone Pippo non lo sa, accusata di prendere in giro i gerarchi fascisti che si pavoneggiavano nelle loro uniformi sfavillanti, e in particolare Achille Starace, segretario del partito fascista proprio fino al ’39 e con varie altre cariche tra cui quella di presidente del Coni. Meno male che eravamo già in piena Repubblica quando uscì Papaveri e papere, tradotto in quaranta lingue in giro per il mondo, un brano che contrappone con ironia chi ha il potere e chi lo subisce. Forse un riferimento meno generico era ad Amintore Fanfani, piccolo nell’altezza ma grande nella quantità di potere. E quell’anno la Democrazia Cristiana, sotto la scritta “dàgli ‘na tagliatina”, rappresentava sui propri manifesti elettorali alcuni papaveri, simboleggianti il Partito Comunita Italiano, recisi da un colpo di forbice.

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I consigli musicali di Giorgio Novembrino

 

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